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Momenti di gioia e di condivisione all’ospedale di Agrigento

 La Cooperativa Sociale San Marco in visita al Reparto di Pediatria 

Un momento della visita

Nella mattinata di oggi, 19 Dicembre, alcuni rappresentanti della Cooperativa Sociale San Marco, guidata dal presidente Angelo Romano e dal Vice Presidente Giuseppe Romano, da anni attiva sul territorio agrigentino attraverso progetti di accoglienza e impegno costante nella promozione umana e nell’integrazione sociale, hanno fatto visita al reparto di pediatria dell’ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento per regalare ai bambini ricoverati una ventata di allegria e spensieratezza in occasione delle imminenti festività natalizie.

È stato un momento di gioia e di condivisione, animato da canti e sorrisi. I bambini hanno ricevuto un dono speciale, e tutti sono stati coinvolti, anche alcuni beneficiari dei progetti SAI e FAMI che accolgono rifugiati, richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati, che per l’occasione hanno indossato gli abiti di Babbo Natale così come alcuni ragazzi della Comunità alloggio “San Marco 3”.

Presenti anche alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale di Palma di Montechiaro: il Vicesindaco Antonella Lo Vasco, l’Assistente Sociale comunale Rosanna Spinello e i consiglieri comunali Saro Falco e Alessandra Falsone, per ribadire l’impegno delle istituzioni nella promozione della solidarietà sociale e l’importanza di dare a questi eventi il risalto che meritano, quali momenti di scambio reciproco di valori e di autentica condivisione di vita.

Dalla Cooperativa Sociale San Marco un ringraziamento speciale al Primario del reparto di Pediatria Dr. Giuseppe Gramaglia “per aver accolto – dicono i rappresentanti delle Cooperativa – questa iniziativa con entusiasmo e grande disponibilità, e ancora un grazie agli infermieri e agli operatori per la loro fondamentale collaborazione. Prendere parte alle sofferenze e alle difficoltà degli altri è l’essenza stessa del Natale. L’evento che, al di là delle differenze sociali e religiose, ci comunica l’esigenza di essere attenti ed accoglienti verso tutti, in particolare verso chi si trova in un momento di fragilità”.

 

 

 

 

 

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