Fondato a Racalmuto nel 1980

Le nostre prime pagine raccontano/29

1980-2020 I quarant’anni di Malgrado tutto

Il 2012 è l’anno dell’approdo in rete di Malgrado tutto. Escono solo due numeri durante l’anno. Ad aprile un numero di otto pagine dedicato allo scioglimento del Consiglio comunale di Racalmuto per infiltrazione mafiosa. In prima l’editoriale di Egidio Terrana, “Ai Racalmutesi onesti”, sottolinea “l’amarezza e l’indignazione di un paese sotto choc” per quanto accaduto. In apertura Gaetano Savatteri: “E adesso aria nuova per un paese senza mafia”. “A Racalmuto – scrive Savatteri – ci sono energie vive, sane e oneste che, proprio in questa fase di sospensione della vita politica ordinaria, potranno finalmente ritrovare spazi, voce e diritti”. Nelle pagine 4, 5 e 8 i contenuti della relazione che ha portato alla decisione del governo “Ecco perché il Viminale ha sciolto il Comune”: “Al centro dell’indagine amministrativa alcuni appalti affidati a imprese sotto osservazione. Le inchieste, le amicizie e le parentele sospette. Dagli ispettori critiche pesanti sull’efficienza della macchina comunale”. A pagina 2 l’appello al paese di Felice Cavallaro “Ripartiamo da cultura e legalità” e il commento di Francesco La Licata “La ragione smarrita”. A pagina 3 uno stralcio dell’intervista di Marcelle Padovani a Leonardo Sciascia “Quando la mafia è un modo di essere”. A pagina 6 Giancarlo Macaluso racconta l’attentato a dodici camion di una ditta di trasporto sale del paese, a poche ore dal decreto di scioglimento. A pagina 7 “Lo Stato finalmente è arrivato” di Salvatore Picone, che ha raccolto le opinioni dei cittadini sul provvedimento del Consiglio dei Ministri: “Anche i Racalmutesi decretano il fallimento della politica”.

Nel mese di luglio l’ultimo numero stampato in tipografia. In apertura Felice Cavallaro firma l’articolo “Costruiamo insieme le nuove stagioni”. L’editoriale è di Gaetano Savatteri “L’oro di questo nostro paese”. A pagina 2 l’intervista di Egidio Terrana ai commissari inviati dal ministero Enrico Galeani, Gabriella Tramonti ed Emilio Saverio Buda.  “La situazione economia del Comune è disastrosa”. Nel paginone interno “Quel che Sciascia si è perso” di Gigi Restivo, che racconta il prima e il dopo del teatro Regina Margherita chiuso al pubblico spettacolo. Salvatore Picone racconta invece i giovani di Racalmuto, incerti tra entusiasmi e disillusioni “Abbiamo idee, ma nessuno ci ascolta”.

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