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Quando la buona sanità fa notizia

Una paziente, in una lettera al nostro giornale, ringrazia “vivamente” il reparto di Medicina Nucleare dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento

Ospedale San Giovanni di Dio. Foto di Angelo Pitrone

“Le cronache giornalistiche ogni giorno raccontano episodi di malasanità e spesso non fanno più notizia. Vicende che riguardano anche l’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. Ma oggi voglio essere una voce fuori dal coro e raccontare la mia esperienza personale decisamente positiva e straordinaria, vissuta proprio dentro il nosocomio agrigentino”.

Comincia così la lettera inviata al nostro giornale dalla Signora Giusy Chianetta.

Lettera nella quale la signora tiene intanto ad evidenziare “la grande professionalità di medici e personale, che abbinano alle grandi competenze anche sensibilità umana verso chi soffre, che non sempre si trova tra i reparti. Parole che – sottolinea – nascono ed escono spontaneamente dal cuore”.

“Voglio ringraziare vivamente – si legge inoltre nella lettera – tutto il reparto di medicina nucleare dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, ed in particolare la bravissima e dolcissima dottoressa Ilaria Gelo, per la sua cordialità, professionalità e umanità espressa nei miei confronti. Mi ha visitato in ospedale il 14 agosto, vigilia di una ricorrenza dove spesso l’Italia si ferma, assicurando prontamente una prestazione curativa contro l’ipertiroidismo, sostenendomi anche moralmente. Un grande grazie anche al direttore sanitario dottore Garufo, per il suo fondamentale contributo a tamponare con urgenza il mio problema di allergia ai farmaci per l’ipertiroidismo. Un grazie di cuore a tutti”.

Quella che la Signora Chianetta racconta è decisamente una storia di buona sanità che merita lo spazio dovuto.

Ciò non toglie comunque che le criticità negli ospedali del nostro territorio esistono ed è giusto che la stampa ne parli per sensibilizzare chi di dovere. Tra l’altro parliamo di criticità che oltre a penalizzare i pazienti penalizzano anche il personale sanitario, condizionandone il lavoro.

Nel formulare i nostri auguri alla Signora Chianetta, ci associamo ai suoi ringraziamenti  verso i medici che l’hanno assistita.

 

 

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