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La caccia alle streghe è già iniziata

Arriva la mitica notte di Halloween

Valeria Iannuzzo

È proprio così, anche se mancano ancora poche ore alla mitica notte di Halloween, la caccia alle streghe è già iniziata. Forconi e falò sono pronti per bruciare non solo le streghe, ma soprattutto l’allegria e la gioia che questa festa porta con sé. Una tradizione d’oltreoceano, qualcuno si ostina a ripetere, ma che come tutti i fenomeni consumistici ormai si è ampiamente radicata nella nostra cultura. Lo hanno capito presto i colossi commerciali italiani che per promuovere i propri prodotti puntano su gadget a forma di zucca, gatti neri, e così via. Ne sono consapevoli le grandi catene alimentari che pubblicizzano le loro promozioni attraverso volantini infarciti di streghe e pipistrelli. Lo sanno bene i promoter degli eventi notturni, tutti rigorosamente rivolti ai giovani, che fanno a gara per ideare serate a tema sempre più accattivanti e coinvolgenti. Lo sanno tutti insomma, ma ancora in molti stentano ad accettarlo: Halloween ormai è diventata una nostra festa, spalmando il lungo weekend che va, così, dal 31 ottobre al 2 novembre.

E allora, dopo aver indossato costumi spaventosi e agguantato un grande sacchetto, tanti bambini sono pronti per correre di casa in casa a chiedere “Dolcetto o scherzetto?”, inebriando con la loro gioia ed energia anche le vie dei centri storici siciliani, le stesse che ospitano nelle loro vetrine pupi di zucchero e ceste di frutta martorana, in cui fa capolino anche Jack, la spaventosa zucca di Halloween.

Dunque ci siamo, tutto è pronto, molti sono pronti per divertirsi, altri per tentare di frenare il divertimento. Questi ultimi, hanno già impugnato i forconi e corrono disperatamente da un posto all’altro per evitare che arrivino le streghe. Gridano disperati che Halloween non ci appartiene, che è una festa indemoniata, che bisogna festeggiare i morti, che dobbiamo recuperare le nostre tradizioni. Qualcuno organizza veglie di preghiera per evitare che i giovani vengano coinvolti nei festeggiamenti, altri lanciano campagne mediatiche dallo slogan “Io non festeggio Halloween”. Ma mentre questi si affannano, sprecando tempo ed energie, altri ballano e festeggiano sino allo sfinimento, approfittando della lunga notte dedicata alle streghe per incontrare vecchi amici e divertirsi un po’. Non ci sarebbe nulla di insolito insomma in questa festa se non l’idea che i morti, o meglio i loro spiriti, quella notte ritornino sulla terra, rivisitino le loro case, dove, tradizione vuole, i parenti facevano trovare sull’uscio, ben illuminato da una lanterna, cose buone da mangiare.

A questo punto mi sfugge qualcosa: ma cosa ha di tanto diverso Halloween dalla festa dei morti? Da piccola i miei mi facevano credere che i defunti della mia famiglia, durante la notte del 2 novembre, venissero a farmi visita per portarmi giocattoli e pupi di zucchero. Non è che tutto questo fosse tanto normale o particolarmente rasserenante: L’idea che un defunto ritornasse dall’aldilà per portarci un regalo metteva paura, stemperata solo dalla gioia di stringere tra le mani un nuovo gioco.

Ma le tradizioni vanno certamente rispettate, anche se questo non vuol dire chiudere la porta in faccia alle innovazioni.

Pertanto, con un minimo di buon senso, invito chi ancora non se ne fosse fatto una ragione a deporre i forconi, accettando il fatto che Halloween ormai c’è e lottarci contro ci ridurrebbe a miseri Don Chisciotte della Mancia impegnanti in una lotta impari contro enormi mulini a vento immensamente più grandi di noi. Come dire, ci sono battaglie perse in partenza. Ciò non significa rifugiarci in un’atavica rassegnazione, ma saper prendere ciò che di buono ci offre questa festa, che per i bambini potrebbe tradursi in allegre scorribande a caccia di dolcetti e per i giovani in mega serate all’insegna della buona musica e del sano divertimento. Tutto sta nel trovare un sano equilibrio in ciò che si fa non solo la notte di Halloween, ma sempre.

 

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