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“L’immunoterapia ha cambiato la storia delle malattie del sangue”

Confronto tra esperti a Palermo. L’appello di Maurizio Musso, direttore dell’unità operativa di Oncologia e trapianto di midollo osseo de La Maddalena “Lo Stato incentivi la ricerca

Maurizio Musso,  direttore dell’unità operativa di Oncologia e trapianto di midollo osseo a La Maddalena di Palermo

“Attualità e prospettive in Ematologia 2023”. Confronto tra esperti a Palermo sulle malattie del sangue. Ematologi, biologi e medici di medicina trasfusionale di tutta Italia ne hanno parlato in due incontri svoltisi nella sede dell’Ordine dei Medici.

Tra i tanti temi affrontati, quello dei nuovi farmaci in grado di allontanare terapie più impattanti come la chemioterapia, l’ immunoterapia con anticorpi speciali e l’inserimento nel prontuario terapeutico di queste nuove soluzioni per i pazienti affetti da malattie oncoematologiche, linfomi, leucemie acute e mieloma multiplo.

«L’obiettivo di questo incontro – spiega Maurizio Musso, responsabile scientifico dell’evento e direttore dell’unità operativa di Oncologia e trapianto di midollo osseo de La Maddalena di Palermo – è di un fitto confronto tra studiosi e opinion leader per dare indicazioni e condivisioni per l’applicazione di questi presidi di cura, molto efficaci ma anche molto costosi, per i quali occorre una pianificazione. Le malattie del sangue sono rare, rappresentano soltanto l’8-10% ma sono quelle più frequentemente caratterizzate da una ripresa della malattia. Gli anticorpi monoclonali, terapia intelligente che colpisce solo il tumore, per l’esperienza consolidata degli studi clinici, sono indicati proprio per pazienti in ricaduta, invece delle più aggressive chemioterapie, dando grandi possibilità di cura e lunghe sopravvivenze. Tutto ciò è un successo della medicina dovuto alla ingegnerizzazione degli anticorpi e delle cellule T immunocompetenti. Non produciamo questi anticorpi speciali, li importiamo da multinazionali americane. Esisteva un progetto di ricerca di alcune industrie farmaceutiche e centri di ricerca italiani, ma non è andato in porto. In Europa, l’Italia è quella che spende meno nella ricerca. Lanciamo un appello affinché lo Stato investa maggiormente nelle comunità scientifiche e in questo settore, visto che l’immunoterapia ha cambiato la storia delle malattie del sangue”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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