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Vaccini contro il cancro

Una gran bella sfida. L’evoluzione della scienza medica. 

Simona Carisi

La pandemia da Covid-19 è uno fra i nostri ricordi più tristi del terzo millennio. Abbiamo sofferto emotivamente, facendo i conti con i dubbi nei confronti delle ricerche scientifiche, abbiamo avuto paura di contrarre l’ infezione, paura dei contagi nei contesti familiari e non solo, paura per le  ricadute e per le terapie eventualmente da affrontare. Ma abbiamo superato uno dei momenti più difficili della storia che ci ha visto, ad oggi, protagonisti nei comportamenti adeguati volti alla prevenzione ed alla limitazione del contagio da coronavirus e ci siamo vaccinati in tanti nel mondo, per salvare noi stessi e i pazienti fragili.

Sicuramente, il Covid-19, circola ancora fra noi nelle sue varianti più o meno depotenziate dalla vaccinazione di massa, ma la gente fragile è ancora a rischio di complicanze rispetto agli individui sani. Di certo, il vaccino a mRNA ha salvato milioni di persone e la scienza medica ha avuto i propri riscontri in termini di efficacia e protezione della popolazione mondiale. Adesso c’è da chiedersi se coloro i quali non si sono vaccinati per paura di un vaccino di recente fabbricazione con la metodologia mRNA avranno eguale paura per i vaccini che nel 2030 potranno essere utilizzati per salvaguardare la salute di ognuno nei confronti di alcuni tipi di tumori che non danno scampo alla sopravvivenza.

Ecco! Ci risiamo con i vaccini a mRNA che salvano la vita. In realtà, questi vaccini, sono oggetto di un grande lavoro da parte degli scienziati, da circa 30 anni. Le tappe sperimentali si sono drasticamente accorciate durante la fase pandemica, ma il vaccino non era affatto nuovo per gli studiosi. L’RNA è una molecola complessa e le difficoltà tecniche ci sono sempre state e ci sono, perché la struttura della molecola è tanto complicata, ma il vaccino era in corso di preparazione, da anni. Uno dei motivi principali è la facile instabilità della molecola stessa e la sua tendenza a degradarsi velocemente. L’RNA messaggero è depositario di informazioni, quindi il rischio dell’efficacia vaccinale era legato, prima della pandemia, alla possibilità che l’RNA messaggero perdesse le informazioni e che le stesse informazioni non arrivassero in tempo dentro le cellule, e questo in termini vaccinali significa calo dell’efficacia del vaccino. Ecco perché gli studi si sono prolungati nel tempo, ma il vaccino era in corso d’opera.

Il vaccino a mRNA, dunque, contiene le istruzioni per far produrre proteine alle cellule del nostro organismo e nel caso della SARS.Cov-2 la proteina da produrre in tante copie è la “spike”, che ormai conosciamo tutti. Chi può aver dimenticato il virus disegnato come una palla con tante spine attorno? Da qui il termine “spike”: spicole. Quindi l’RNA messaggero funge da stampo e la proteina prodotta non sarà quella vera cioè la proteina virale: il virus, ma una proteina che ingannerà il nostro sistema immunitario che a quel punto produrrà anticorpi che ci proteggeranno ricordando l’aggressore, se mai venissimo a contatto con il vero virus. Quindi i vaccini a RNA messaggero, nel caso del covid, ci hanno protetto contro il virus e questa si chiama prevenzione.

Nel caso invece dei vaccini a mRNA contro i tumori verrà stimolato il sistema immunitario per attaccare direttamente le cellule tumorali, quindi non più prevenzione ma “terapia”. Questa è una gran bella sfida. E l’aspettavamo proprio da tanto tempo. Gli studi si stanno confrontando nella eradicazione dei melanomi, i tumori della pelle, e nei confronti dei tumori solidi. Forse non è ancora corretto parlare di vaccini nel 2030 contro l’infarto, o  contro le malattie auto-immunitarie, diciamo che in questi casi dovremmo parlare non di vaccini ma di “immunoterapia”, cioè l’utilizzazione di anticorpi monoclonali. Ma seguiremo l’evoluzione della scienza medica, che per gli anni a venire darà più possibilità di comprensione e di cura delle  malattie temibili e mortali, e che si tratti di vaccini o di immunoterapia intanto è una svolta. 

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Simona Carisi – Medico Patologo Clinico

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