Fondato a Racalmuto nel 1980

“Preessoré, Lei si veste per Carnevale?”

Le domande degli studenti e le risposte della Prof

Angela Mancuso

“Preessoré”

“Eh”

“Lei si veste per carnevale?”

“Che domanda, o miei teneri frugoletti, posso mica varcare la soglia di casa tutta ignuda? Mi arresterebbero immantinentemente per oltraggio al pudore”

“Ma noooo, preessoré, intendevamo se si mette in costume”

“Da bagno? In questo periodo? Attrunzerei col freddo, o mie adorate ciabattine”

“Allora, preessoré, cercheremo di porre la domanda in modo chiaro e semplice. Lei per carnevale indosserà qualche maschera?”

“Ma passerottini miei! E forse non ve l’ho spiegato? Tutti ogni giorno indossiamo delle maschere, ci diamo una forma che vogliamo coerente e unitaria a seconda della nostra visione soggettiva del mondo, e con quella maschera crediamo di essere uno, mentre tutti gli altri ci vedono ciascuno in centomila altri modi e invece sotto quella maschera non c’è nessuno. Il mondo è una enorme pupazzata. PUPI, SIAMO, CARO SIGNOR FIFÌ…”

“Preessoré”

” LO SPIRITO DIVINO ENTRA IN NOI E SI FA PUPO”

“PREESSORÉ”

“Eh. Che c’è, perché mi interrompete la accorata declamazione?”

“Preessoré, lasciamo perdere, se volevamo un ripasso di Pirandello facevamo una domanda più diretta”

“Bravi, bravi, o miei Vitangeli Moscarda. Ripassate. Ripassate. E per carnevale non uscite ignudi, mi raccomando!”

 

 

 

 

 

Articolo precedente
Prossimo articolo

Condividi articolo:

spot_img

Block title

Quelle estati alla “Noce”

Le estati nel luogo dove Leonardo Sciascia ha scritto quasi tutti i suoi libri raccontate, più di dieci anni fa, da Aldo Scimè a Salvatore Picone

“Più che un giornalista d’assalto, amo definirmi giornalista d’asfalto”

Franz La Paglia ci racconta i suoi 50 anni di giornalismo. Una storia professionale intensa, vissuta in Rai e in tante altre importanti testate giornalistiche italiane

Nuovo prelievo multiorgano all’Ospedale di Agrigento

E' stato eseguito nel reparto di terapia intensiva diretto dal dottor Gerlando Fiorica

“Agrigento Capitale della Cultura non può dimenticare la figura di Ezio D’Errico”

Il critico letterario Beniamino Biondi auspica azioni concrete per la valorizzazione dello scrittore più importante nato ad Agrigento dopo Luigi Pirandello