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Favara, il coronavirus non manda in quarantena la preghiera

L’arciprete della cittadina, Don Giuseppe D’Oriente, munito di un amplificatore portatile, ha percorso le strade del centro storico pregando per la fine di questa emergenza

Don Giuseppe D’Oriente

Il Coronavirus blocca a casa gli italiani ma non manda in quarantena la preghiera. Anche se le funzioni religiose, messe, processioni hanno subito il forzato stop per evitare assembramenti di fedeli, a Favara la preghiera si diffonde tra le strade quasi deserte ed in un clima surreale.

A far entrare la parola di Dio e le preghiere tra la gente tappata in casa ci pensa l’arciprete della cittadina chiaramontana, Don Giuseppe D’Oriente, sempre pronto a non farsi trovare impreparato davanti ad emergenze sociali. Ed allora, nello spirito anche dell’isolamento tra persone, munito di un amplificatore portatile é uscito dalla Chiesa Madre (che resta aperta per il culto singolo dei fedeli) ed ha percorso le strade del centro storico pregando per la fine di questa emergenza mondiale.

Don Giuseppe nella sua azione pastorale collega spesso il Vangelo del giorno ai fatti reali e di cronaca, trovando nei fedeli non solo della sua parrocchia ma dell’intera città il più vivo apprezzamento. Come positivo é stato il riscontro di chi, ascoltato il messaggio amplificato, si è unito alla preghiera del suo arciprete dal balcone, da un’auto in transito o da dietro una finestra socchiusa.

Di questa quaresima particolare ed eccezionale il bel gesto di don Giuseppe rimarrà nei ricordi anche ad emergenza cessata.

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