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“Un’esperienza che ha lasciato un segno importante in tutti i presenti”

Gli studenti della VC dell’Istituto Alberghiero “Gaspare Ambrosini” di Favara in visita al carcere di Agrigento. La direttrice Anna Puci: “Abbiamo vissuto momenti di forte emozione”

Un momento della visita

“Abbiamo vissuto momenti di forte emozione”. Così Anna Puci, direttrice del carcere “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento, ha commentato la visita che oggi le studentesse e gli studenti della VC dell’Istituto Alberghiero “Gaspare Ambrosini” di Favara hanno fatto ai detenuti che frequentano le classi dell’alberghiero funzionanti nel carcere per uno scambio culturale, didattico e formativo. Al centro dell’incontro le tradizioni legate alla figura di San Giuseppe a Favara, molte le domande che i detenuti hanno fatto, in modo da evidenziare analogie o differenze con quelle che si svolgono nelle loro città o regione di origine.

“I ragazzi hanno portato – sottolinea la direttrice della casa circondariale Anna Puci – una ventata di aria fresca in carcere e insieme abbiamo vissuto momenti di forte emozione. Ci hanno permesso, grazie alle loro spiegazioni, di acquisire informazioni e conoscenze relative alla festività di San Giuseppe a Favara dalla tradizione ai nostri giorni ed alla tradizionale “ministrata” veramente interessanti”.

“Ancora una volta – dice la Preside dell’Ambrosini Gabriella Bruccoleri – la scuola approfondisce i temi della nostra tradizione, per contribuire alla trasmissione di valori umani come la carità vicendevole, la cura, l’amore per il prossimo e per la natura. La conoscenza di figure come quella di San Giuseppe aiuta i ragazzi a costruire percorsi nuovi di analisi storica e religiosa. L ‘esperienza scolastica in carcere assume un carattere rifondativo: frequentare le lezioni diventa per i detenuti prospettiva autentica di cambiamento e di libertà. Il confronto di oggi tra alunni ristretti e studenti del plesso centrale ha sottolineato l’importanza della scuola come luogo di pari opportunità e di sviluppo di competenze di cittadinanza attiva, in una cornice di autentica speranza nel cambiamento, nella cultura e nella vita”.

Sono 15 le classi dell’Ambrosini operanti presso la casa circondariale, sia nella sezione femminile che maschile.

“Ottimi – sottolinea la preside Gabriella Bruccoleri – i risultati formativi, veramente eccezionali impegno e zelo nello studio. Il confronto di oggi tra alunni ristretti e studenti del plesso centrale ha sottolineato l’importanza della scuola come luogo di pari opportunità e di sviluppo di competenze di cittadinanza attiva, in una cornice di autentica speranza nel cambiamento, nella cultura e nella vita. Una mattinata all’insegna della condivisione, della contaminazione tra discenti e della riflessione che, dopo la benedizione da parte di don Marco Damanti, si è conclusa con la degustazione della tradizionale “minestra” preparata dai corsisti del carcere e realizzata anche con i prodotti che avevano raccolto e fatto avere ai detenuti i ragazzi dell’”Ambrosini”. Un’esperienza forte e ricca di significato che ha lasciato un segno importante in tutti i presenti”.

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