Fondato a Racalmuto nel 1980

“Il giorno che le donne si presero la Storia”

A Ragusa una Mostra di Toponomastica femminile dedicata alle Madri Costituenti 

Ragusa, Mostra Madri Costituenti (Foto di Giovanni Salvio)

Il tre Giugno, a ridosso della Festa della Repubblica, è stata inaugurata a Ragusa la Mostra di Toponomastica femminile sulle ventuno Madri Costituenti. “Il giorno che le donne si presero la Storia” il titolo della mostra organizzata dalla Consulta femminile presieduta da Gianna Miceli e ha avuto il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.

Si ricordano così le donne che hanno contribuito, spesso in modo determinante, all’elaborazione della nostra Carta Costituzionale e che raramente vengono citate, dato che si è soliti parlare di Padri Costituenti.

Ragusa, Mostra Madri Costituenti (Foto di Giovanni Salvio)

I pannelli affissi nel Museo della Cattedrale, che ha concesso lo spazio espositivo, illustrano  un percorso di conoscenza su queste figure femminili. Sono ricordate tutte: Maria Federici Agamben, Nilde Iotti, Elettra Pollastrini, Ottavia Penna Buscemi, Angelina Merlin, Teresa Noce, Angela Guidi Cingolani, Teresa Mattei, Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter Jervolino, Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra Fiorini, ,Maria Maddalena Rossi ,Vittoria Tito Manlio.

Delle ventuno Madri Costituenti nove erano iscritte al Partito Comunista, nove alla Democrazia Cristiana, due a quello socialista e una al Partito del Fronte dell’ Uomo Qualunque. Nonostante le differenze ideologiche tutte collaborarono solidalmente nella formulazione delle leggi che avrebbero garantito a tutte le italiane diritti e pari dignità.

Non fu semplice e spesso furono osteggiate non solo dagli avversari politici ma anche dagli stessi colleghi di partito. Per nulla intimorite, con competenza e coraggio, portarono avanti le loro battaglie. Alcune di loro, poco note, avevano partecipato attivamente alla Resistenza come  Nadia Gallico (PCI) o Angela Gotelli (DC). Lavorarono indefessamente, come ad esempio la semisconosciuta Vittoria Titomanlio (DC)  che presentò ben 299 progetti di legge di cui  fu prima firmataria in 65. Angiola Minella(PCI), invece, si impegnò tantissimo per l’emanazione della legge che approvava il vaccino antipolio ed è suo il disegno di legge che riconobbe ufficialmente le associazioni dei donatori di sangue e stabilì i criteri di raccolta.

Elisabetta Conci (DC) fu una forte sostenitrice dell’ideale europeistico e nel 1955 collaborò alla fondazione dell’Unione femminile Europea mentre Adele Bei (PCI) molto sensibile a tutte le problematiche del mondo femminile, si impegnò nello specifico per migliorare le condizioni delle donne lavoratrici e delle detenute; antesignana del rispetto del linguaggio di genere si definiva orgogliosamente senatrice.

Ragusa, Mostra Madri Costituenti (Foto di Giovanni Salvio)

E non erano certo tempi facili per le donne impegnate in politica per la prima volta se pensiamo che un prete, stizzito per il comportamento caparbio di Elettra Pollastrini, giocando sul suo cognome tentò di zittirla dicendo che “per le pollastre ci vuole un gallo”. Significativa la testimonianza di Tersa Mattei (PCI ): “Quando ho fatto alla Costituente la proposta dell’ingresso delle donne nella  magistratura, si è alzato un vecchio deputato liberale, tutto scandalizzato e mi ha detto posandomi una mano sulla testa: Ma signorina lei non sa che, in certi giorni del mese le donne non ragionano? Non possono fare le magistrate! Allora io gli ho risposto: io penso che ci siano degli uomini che non ragionano mai tutto il mese”.

Bianca Bianchi (PSI)  fu aspramente osteggiata per essere inserita come capolista nel collegio di Firenze dato che era “donna e trentenne inesperta”. Capolista fu scelto Sandro Pertini. Lei inizialmente era amareggiata per quell’esclusione e soprattutto per le motivazioni addotte ma non si demoralizzò e intraprese la sua campagna elettorale effettuando più di cento comizi. Alla fine fu eletta con 15.000 preferenze, esattamente il doppio dei voti di Sandro Pertini. Piccoli aneddoti, ricordi, stralci di parole che ci ricordano  l’impegno, la competenza e la serietà di queste nostre Madri, che mettono in luce le personalità soprattutto di quelle meno note.

Un momento dell’inaugurazione della mostra (Foto di Giovanni Salvio)

Alla cerimonia di inaugurazione della Mostra era presente Il sindaco Giuseppe Cassì, l’assessora alle Pari opportunità Elvira Adamo, l’assessore alle Politiche Giovanili Simone  Digrandi, il Presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ilario e la vicepresidente Rossana Caruso, la consigliera Gianna Occhipinti e il consigliere Federico Bennardo, insieme ai rappresentanti dell’ANPI e di altre associazioni del territorio.

La mostra sarà visitabile fino al 15 giugno. Al contempo, in questa occasione, si è costituito il Gruppo di Ragusa dell’Associazione Toponomastica femminile coordinato da Gianna Miceli. L’impegno sarà quello di rendere visibili le donne nel contesto toponomastico ragusano e di raccontarne la storia sottaciuta per tanto, troppo tempo.

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