Fondato a Racalmuto nel 1980

I Borghi dei Tesori

Da sabato 26 agosto, e fino al 10 settembre, tre weekend alla scoperta delle bellezze di 11 Borghi nelle province di Agrigento, Enna e Caltanissetta. Il festival è organizzato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori con IGT.

Caltabellotta, Montevago, Naro, Santo Stefano di Quisquina, Burgio, Sant’Angelo Muxaro, Bivona, Calascibetta, Vallelunga, Centuripe. Sono gli 11 Borghi, nelle province di Agrigento, Enna e Caltanissetta, che partecipano alla terza edizione di Borghi dei Tesori, il festival  organizzato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori con IGT, al via domani, 26 agosto, e fino al 10 settembre con tre weekend alla scoperta delle bellezze di questi borghi.

Gli itinerari

Caltabellotta 

I resti dell’antico castello normanno dei Conti Luna, inerpicandosi lungo antiche scale nella roccia; Il laboratorio dello scultore Salvatore Rizzuti (che ha opere anche nel neonato museo archeologico); l’arroccato Eremo di San Pellegrino, la chiesa Madre e, nella piccola frazione di Sant’Anna, la chiesetta di Santa Maria del Fervore, con opere di Mariano Rossi e sculture lignee settecentesche di Filippo Quattrocchi; un frammento di mosaico romanico (molto simile a reperti analoghi scoperti in Africa e ad Aquileia) e un meraviglioso presepe seicentesco napoletano in terracotta candida, voluto da Francesco Alliata, principe di Villafranca e primo duca di Salaparuta.

Santo Stefano Quisquina

I luoghi legati a Santa Rosalia, fino all’eremo immerso nel bosco. Ma la partenza sarà tutta da gustare all’azienda Massaro con una degustazione di formaggi che in questa zona sono una specialità. Poi il secolare Bosco della Quisquina, sino alla famosa “quercia granni”, una roverella di 700 anni, dove Santa Rosalia eremita pregava ogni giorno. Il percorso termina all’Eremo e alla grotta che ospitò la Santuzza tra il 1150 e il 1162, con il santuario e gli ambienti conventuali abitati dagli eremiti. Un’altra passeggiata condurrà tra i boschi del monte San Calogero, a quota 967 metri fino alla piccola chiesa con un campanile che si perde nell’azzurro del cielo.

Bivona 

L’antico quartiere ebraico riqualificato, le belle chiese e la cinquecentesca Torre dell’Orologio. Nella Chiesa del Carmelo una tela dello Zoppo di Ganci che si volle ritrarre tra i personaggi. L’associazione Sole Sui Sicani e i narratori di comunità guideranno alla scoperta di E’ URA (Urban Rigeneration Art), un itinerario artistico-culturale nell’antico quartiere Batìa ormai spopolato, dove gran parte delle abitazioni è abbandonata, ma è diventata terra di creativi e di rigenerazione. Previste narrazioni e live performance di danza, degustazioni di sapori sicani e microperformance musicali dei ragazzi della Scuola di musica Lo Nigro.

Sant’Angelo Muxaro

La tomba del Principe di Sant’Angelo Muxaro, e ascoltare il polistrumentista Libero Reina. Una passeggiata nel borgo, incontrando le famiglie che magari stanno preparando lo strattu, o i giovanissimi pastori che hanno rinunciato a tutto per portare avanti il mestiere di famiglia. E si assaggerà parecchio: olio che da queste parti è profumato e piccantino, formaggi e pane fragrante, sfingi e miele. E si scoprirà il borgo partendo dal MuSam, il museo archeologico che racconta i Sicani, la chiesa Madre, la Via dei murales e dell’arte.

Burgio

L’unica fonderia in Sicilia che realizza campane, e lo fa dal Cinquecento. L’arte dei Virgadamo oggi passata ai nipoti, è rimasta inalterata nel tempo, pur modernizzata con supporti tecnologici. Ma la mano e la maestria restano le stesse da secoli, e così anche il procedimento per creare questi colossi di creta bianca, gesso e cera d’api. Ma si visiterà anche la cripta dei Cappuccini dove negli stalli ci sono cinquanta corpi mummificati di burgitani vissuti tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, con i loro corredi funebri (monili e tessuti pregiati, scapolari a cappelli, scarpe, calze). Il Museo della Ceramica

Montevago

Qui è viva ancora la memoria del terremoto del 1968, che però è diventata un museo en plein air di murales dal forte significato etico. Sarà bellissimo visitarlo, comprendere la forza del silenzio. Ma anche assistere, alle 19 dinanzi alla chiesa Madre – rovina potente e presente – al monologo di Paride Cicirello, “RussuMalupilu” che farà suo il personaggio sulfureo, solitario, bellissimo creato da Verga.

Naro

Naro, la “Fulgentissima”, gioiello del barocco amata da Federico II, lo splendido Castello Chiaramontano, dove vaga il fantasma di Donna Giselda che si innamorò del bel paggio Beltramo. Fu scoperta dal marito Pietro Giovanni Calvello, signore di Naro, che fece scaraventare il paggio dalla torre e vi rinchiuse la moglie che morì di crepacuore. E la biblioteca Feliciana che nasconde – tra 24 incunaboli, 500 cinquecentine, 56 manoscritti – anche un codice pergamenaceo medievale, in gotico miniato in oro; e una bibbia poliglotta in 8 lingue del 1657.

Vallelunga Pratameno

Si potrà visitare il  Museo etnografico con la ricostruzione delle antiche botteghe. Molto interessanti sia la monumentale Chiesa Madre intitolata alla Madonna di Loreto, che il complesso delle Anime Sante dove sarà raccontata la storia dei Papè, duchi e signori di Pratameno, baroni di Vallelunga; e di Don Giacinto, detto l’urbanista, a cui si deve il disegno della nuova chiesa al centro di due storiche trazzere. .

Calascibetta

Borgo affacciato davanti all’eterna rivale Enna, paradiso degli appassionati di archeologia: tra necropoli a grotticelle, villaggi bizantini, carceri medievali. E ancora la chiesa di San Pietro, eletta a Regia Cappella Palatina da re Pietro II d’Aragona, e la chiesa di  Maria Santissima del Monte Carmelo, con la preziosa Annunciazione scolpita da Antonello Gagini.  Il Poggio del Conte Ruggero, una passerella in vetro sospesa nel vuoto inaugurata da poco. Le grotte di via Cerere, oltre mille cavità nascoste tra le case, usate come carcere nel Medioevo, una rupe “sforacchiata di grotte” la descrisse Goethe. Il villaggio bizantino e la necropoli di Realmese.

Centuripe 

Borgo dalla forma particolarissima che ricorda un uomo disteso o una stella marina. Al museo archeologico si potrà riscoprire il bellissimo ritratto marmoreo di Augusto, tornato a far parte di una delle collezioni più corpose di reperti archeologici romani della Sicilia interna. Si visiterà la piccola chiesa di San Giuseppe, il cui interno è un tripudio barocco e si potrà passeggiare per le vie del borgo, contando le chiese del paese con l’Etna sullo sfondo. Alle 19 all’auditorium il monologo di Paride Cicirello che interpreterà il suo RussuMalupilo dalla novella di Verga.

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Per date e orari, ogni info o curiosità e per acquistare i coupon per le visite, le esperienze e le passeggiate, visitare il sito www.leviedeitesori.com

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