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In marcia per difendere il diritto alla salute per tutti

La mobilitazione promossa dal Cartello sociale della provincia di Agrigento per difendere il Servizio sanitario nazionale

Agrigento, Marcia per il Diritto alla salute

Oggi ad Agrigento la marcia contro la strisciante privatizzazione della sanità,  per difendere il Servizio sanitario nazionale ed il diritto alla salute per tutti. È questa la motivazione della mobilitazione promossa dal Cartello sociale della provincia di Agrigento a cui hanno partecipato oltre due mila cittadini, diversi sindac­­­­­­i della provincia di Agrigento, i sindacati, le parrocchie, associazioni e movimenti. Tutti hanno fatto sentire la loro voce e quella delle comunità che rappresentano per richiamare l’attenzione sul diritto alla salute per tutti in un frangente in cui sembra sia in atto una strategia precisa che va verso la privatizzazione del servizio sanitario.

La marcia ha avuto inizio in piazza Cavour per poi sfilare attraverso il viale della Vittoria fino in piazza Aldo Moro, dove il Cartello sociale e i sindaci sono stati ricevuti dal Prefetto, Filippo Romano, a cui è stato consegnato un documento che illustra le ragioni dell’iniziativa.

Tra i partecipanti alla marcia anche l’arcivescovo Alessandro Damiano che ha detto: “La chiesa scende in campo per tutelare la persona umana, nel caso specifico, con il Servizio Sanitario nazionale. Non è una marcia, dunque, contro qualcuno hanno ribadito i manifestanti ma a favore del diritto alla salute per tutti così come sancito dall’art. 32 della nostra Carta costituzionale che così recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

“Il livello attuale dell’assistenza sanitaria – hanno ribadito i membri del Cartello sociale – è così basso che appare inutile fare una semplice elencazione di tutti i disservizi che la caratterizzano in quanto sono le scelte a monte che vanno contestate perché da queste si evince una precisa strategia che vuole ridimensionare quel sistema sanitario nazionale che garantisce a tutti il diritto alla salute e che trova la sua origine nella stessa carta costituzionale. Pertanto prima di passare in rassegna le numerose disfunzioni che penalizzano le cittadine e i cittadini è opportuno avviare – dicono – un confronto serrato con i diversi livelli istituzionali per fare chiarezza sulle linee di fondo a cui si ispirano decisioni che non vanno certamente nella direzione di assicurare standard efficienti del servizio sanitario. Tra le tante problematiche, comunque, si è voluto stigmatizzare lo stato in cui versano i “Pronto Soccorso” degli ospedali della provincia ed in particolare del San Giovanni Di Dio. Finché non arriveranno le risposte ai bisogni delle persone – hanno ribadito con determinazione al termine della marcia – si andrà avanti mettendo in campo tutto quello che sarà necessario per salvare e rilanciare il Servizio sanitario e garantire veramente a tutti il diritto alla salute”.

Da

https://www.lamicodelpopolo.it/

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