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“Costruire la donnità”

All’Istituto “Guarino” di Favara la quinta edizione del Progetto volto a creare nuove consapevolezze sull’essere bambina e bambino

Gabriella Bruccoleri, Preside Istituto Comprensivo “Guarino” Favara

Quinta edizione all’Istituto Comprensivo “Gaetano Guarino” di Favara del Progetto “Costruire la Donnità”. “Un  progetto  di  ricerca – azione  e  innovazione didattica – spiega la Preside Gabriella Bruccoleri – che  promuove uno sguardo plurale sulla storia e gli eventi, volto a creare nuove consapevolezze sull’essere bambina e bambino oggi”.

“Tutti gli alunni/e di ogni ordine e grado – aggiunge la Preside del Guarino –  hanno svolto e svolgeranno attività, ricerche  e riflessioni, in  una  prospettiva di continuità, orientamento e confronto con gli Istituti Superiori e le Università del territorio. Il progetto prevede   approfondimenti specifici sul tema dell’educazione alle pari opportunità e della    prevenzione di ogni forma di violenza, disuguaglianza e discriminazione, per superare        e  prevenire gli stereotipi relativi ai ruoli  “femminili” o “maschili”, i pregiudizi e i modelli sociali negativi”.

L’itinerario del Progetto è stato suddiviso, quest’anno, in diverse giornate che hanno avuto e avranno luogo nell’ aula polifunzionale “G. Valenti”, dalle ore 09:00 alle ore 11:00.

Lo scorso 21 gennaio il primo incontro con tutti gli alunni dei tre ordini di scuola su “Donna e Shoah: dai salotti di Palermo ai campi di concentramento”.

Gli altri incontri sono in programma il 20 febbraio (“Donna e Musica: il canto della libertà”); l’1 marzo (“Donna e  Poesia: la  forza delle parole”).

​La manifestazione conclusiva del progetto si terrà mercoledì 8 Marzo, in occasione della Giornata Internazionale Della Donna, tema “Donna, Vita e Libertà”.

“Credo fermamente – sottolinea la Preside Gabriella Bruccoleri – che la scuola debba puntare sulla costruzione autonoma delle conoscenze attraverso il contatto diretto con il mondo esterno e, dunque, tramite le esperienze di vita. Una scuola aperta alla vita e che dalla vita stessa apprende. Una scuola che insegni a osservare ogni piccola cosa e a porsi domande. Una scuola che formi dei bambini e degli adulti che sappiano riflettere . Una scuola che attivi sguardi plurali e singolari, con azioni, didattiche inclusive , attente a fare delle differenze una risorsa per tutti e per ciascuno. Una scuola che a iuti a pensarsi           libere e liberi, in una comunità di uguali”.

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