Capire ogni cosa non fa mai male. È segno di intelligenza, di cultura, di voglia di vivere. Detto questo, diciamo anche PACE, in maiuscolo, senza errore e con la massima accentazione possibile.
In tanti si sono posti il problema della corretta pronuncia del nome dello Stato ucraino e dei suoi abitanti. Si dice Ucràina o Ucraìna?. Può sembrare strano che si trovi il tempo anche per questa curiosità, in mezzo a una guerra che rischia di cambiare la storia del nostro vecchio continente e del mondo. Capire ogni cosa, comunque, non fa mai male. È segno di intelligenza, di cultura, di voglia di vivere. È la disinformazione che va combattuta, quella che giustifica la violenza, quella che la nasconde, quella che non l’ammette, quella che non pronuncia mai la parola guerra non considerandola tale.
E allora: “Ucraìna” con l’accento sulla vocale “ì” oppure “Ucràina” con l’accento sulla prima “a”? Io ho sempre pronunciato “Ucraìna” con l’accento sulla “ì” considerandola, come si dice tecnicamente, una parola piana, con l’accento tonico che ricade sulla penultima sillaba. Ma cosa cambia pronunciarlo in un modo o nell’altro? È un errore pronunciare una parola con un accento diverso. Qualcuno potrebbe pronunciare Italìa, con l’accento sulla ì e non Itàlia e i suoi abitanti chiamarli itàliani e non italiàni. Così come sarebbe un errore dire Russìa e non Russia.
In tanti non fanno caso ai propri errori di pronuncia. C’è infatti chi dice èdile al posto del corretto edìle, sàlubre invece di salùbre, Nuòro invece di Nùoro. E Ucraina come si pronuncia? Qual è l’esatta dizione? C’è un’indicazione indiscutibile? Autorevole? Il dubbio mi è venuto ascoltando da Fabio Fazio, a Che Tempo Che Fa, Andriy Shevchenko. Nel lanciare tra le lacrime un appello per aiutare la sua gente così duramente colpita dall’aggressione russa, Shevchenco ha più volte parlato di Ucràina (con l’accento sulla prima “a”) e non di Ucraìna e di ucràini e non di ucraìni.
Sono così andato ad approfondire sui dizionari. Il vocabolario della Zanichelli, lo Zingarelli, riporta come lemma principale ucraìno (con l’accento sulla “i”) confermando la mia pronuncia. A seguire riporta anche la variante ucràino, specificando comunque che è “meno corretto”. Mi sarebbe bastato lo Zingarelli, ma ho proseguito nella ricerca. Il Vocabolario Treccani, a differenza dello Zingarelli, riporta come primo lemma, ucràino (con l’accento sulla prima “a”), confermando la pronuncia sdrucciola di Shevchenko. Ma tra parentesi registra la variante “ucraìno” con l’accento sulla “ì” senza dire altro. Consulto allora un dizionario straniero per la prova del nove. Non trovando quello ucraino, mi accontento del Kovalev, il dizionario Russo-Italiano e Italiano-Russo di Vladimir Kovalev della Zanichelli. Nella parte Italiano-Russo, trovo registrata la parola ucràino, con l’accento sulla prima “a”. Consulto ancora un altro testo, il DOP, il Dizionario di Ortografia e Pronuncia, usato in Rai, che seleziona la pronuncia piana. Scrive: “ucraìno, meglio che ucràino”.
Sono confuso, vado a rivedere l’intervista ad Anna Safroncik, attrice molto nota, da anni in Italia. Anna Safroncik parla benissimo l’italiano, non si direbbe straniera. È, invece, nativa di Kiev. Intervistata a Verissimo da Silvia Toffanin sulla tragedia in Ucraina, dopo essere riuscita a portare in salvo il padre e la compagna, è sotto choc per la distruzione del suo paese, da settimane sotto le bombe e con temperature la notte che arrivano a meno quindici gradi. Anche lei conferma la pronuncia del connazionale Shevchenko ma anche la mia pronuncia, parlando di “territorio ucràino” e di “ucraìni che vengono arruolati”, di amici disperati “che hanno le fidanzate ucràine”. Sono ancora più in confusione. Non mi resta che l’Accademia della Crusca, istituzione linguistica per eccellenza. Vado sul loro sito e vedo che i suoi esperti (Vittorio Coletti in collaborazione con Elisabetta Fava) hanno dedicato una risposta al quesito:
“Sono molti coloro che ci chiedono se si debba dire Ucràina o Ucraìna, ucràino o ucraìno. In particolare qualcuno ci fa notare che nella scheda sull’accentazione dei nomi geografici consigliavamo Ucràina, ma che, in occasione dei recenti avvenimenti, si sente molto spesso anche la pronuncia Ucraìna”.
E allora? Ecco in sintesi la risposta: “Per quanto riguarda i nostri due nomi (e aggettivi) va detto che oggi sono accettabili entrambe le pronunce, anche se la più corretta, a rigore, sarebbe quella in passato spesso ritenuta sbagliata, cioè quella con l’accento sulla i”.
Dopo un accurato esame storico ed etimologico, e nel ricordare i “tanti problemi di accentazioni dei polisillabi che affliggono o caratterizzano l’italiano di oggi (guaìna sarebbe più corretto di guàina) e che non di rado riguardano proprio i toponimi (Belìce pronunciato Bèlice)”, l’Accademia della Crusca chiude con un’indicazione precisa. E invita a “comprendere e tollerare le ragioni dell’oscillazione d’accento nella pronuncia italiana della parola in questione, oscillazione che si riscontra oltretutto anche in qualche altra lingua europea. Ma, a rigore, dato che nell’uso moderno le lingue slave, russo incluso, accreditano ormai come unica pronuncia corretta quella accentata sulla i sarebbe meglio dire Ucraìna/ucraìno, come del resto consiglia l’autorevole DOP”.
Chiusa la parentesi linguistica (“chi se ne frega!” direbbe qualcuno), la cosa più importante, in questo momento è la sopravvivenza dello Stato ucraino per come lo abbiamo conosciuto e la fine della sofferenza del popolo ucraino, per i quali Shevchenko e la Savroncik esprimono in tv tutto il loro dolore.
“Le persone, russi e ucraini – ha detto a Verissimo Anna Savroncik – sono fratelli, non si vogliono combattere. La gente semplice, la gente che non fa parte della burocrazia, del sistema del governo, non si vuole uccidere. Vedere che in questi anni sono riusciti a renderci nemici con la propaganda, con tanto schifo inutile, io non lo accetto e come me tante persone. Com’è possibile che l’umanità sia arrivata a questo punto? Non abbiamo imparato niente, niente”.
“Noi stiamo difendendo i nostri diritti, la nostra terra, la nostra libertà” ha detto a Che tempo che fa Andriy Shevchenko lanciando un commosso appello: “Per favore, italiani, vi chiedo di aprire il cuore al mio popolo, alla mia gente, aiutare donne e bambini, persone anziane, che adesso hanno tanto bisogno del vostro aiuto”.
Detto questo, diciamo anche PACE, in maiuscolo, senza errore e con la massima accentazione possibile.