Fondato a Racalmuto nel 1980

Le nostre prime pagine raccontano/25

1980-2020 Malgrado tutto… aspettando i quarant’anni

Nel 2009 Malgrado tutto esce con quattto numeri, due dei quali in edizione speciale. Nel mese di aprile il numero 1. In prima pagina il racconto di Gaetano Savatteri sul suo incontro con i boss di Racalmuto: “Ignazio Gagliardo, Beniamino e Maurizio Di Gati raccontano come vivono adesso lontani dal paese e dagli affari di Cosa Nostra”. Nella consueta Terza pagina, ancora un racconto di Leonardo Sciascia, “Tramonto del lavoro“, tratto da “Nuovi Argomenti” del 1982. La pagina 4 è interamente dedicata al ricordo di Maria Andronico Sciascia, vedova dello scrittore, scomparsa il 6 gennaio 2009, con gli scritti di Antonio Di Grado, Nino De Vita e Aldo Scimè. Ha scritto Scimè: “Una donna eccezionale, nella misura, nello stile di vita, nel difficile ruolo di compagnia di un uomo eccezionale. Volle vicino a sé, nel suo letto, tutti i libri del marito, che leggeva e rileggeva e che l’accompagnarono fino all’ultimo respiro”. Sempre in questo numero inizia la collaborazione di Sergio Amato, pittore e incisore, che curerà per diversi anni la rubrica “L’opera svelata“. In questo numero un pezzo sul San Giuliano di Pietro D’Asaro. Altri articoli sono di Salvatore Picone (“Il sale della terra“, la miniera Italkali di Racalmuto), Vincenzo Lauricella (“Azione cattolica: incontro di ex soci“).

Un mese dopo, a maggio, un numero speciale dedicato alla visita del Capo dello Stato Giorgio Napolitano a Racalmuto. Il giornale viene distribuito il 24 maggio, il giorno di Napolitano nel paese di Sciascia. In prima pagina l’editoriale di Egidio Terrana “Questo luogo metafora del sud” e il commento di Gaetano Savatteri: “Il Presidente nella Regalpetra di Leonardo Sciascia. Una visita tra problemi e speranze di un paese da non dimenticare”. Nelle quattro pagine gli articoli di Salvatore Picone (“La passeggiata dello Stato nei sentieri di Nanà“), Gigi Restivo (“Quando venne Ciampi“), Antonio Di Grado (“Sciascia e il suo scomodo magistero“), Aldo Scimè (“Un museo unico al mondo“), e l’intervento del sindaco di Racalmutio Petrotto.

Ad agosto un nuovo numero. In apertura, in prima, l’appello della moglie di Angelo Rizzo, scomparso misteriosamente a luglio. Un giallo rimasto irrisolto. Titolo: “Aiutatemi a trovare mio marito“. L’editoriale “Una nuova stagione di pace” è firmato da Gaetano Savatteri: “Abbiamo letto che il sindaco Salvatore Petrotto ha in qualche modo chiesto al ministro della Giustizia Alfano una specie di ‘moratoria’ su Facebook, sentendosi addirittura  minacciato dalle critiche e dai commenti che circolano su alcuni blog e su alcuni siti dedicati a Racalmuto… Questo giornale difende sempre e comunque la libertà di parola e di espressione… Il sindaco Petrotto non è più un ragazzo, ma un signore con i capelli bianchi e molta esperienza della vita: tocca a lui per primo aprire una nuiva stagione di unità e di concordia… Lo faccia pubblicamente, chieda scusa per quello che non ha fatto o per quello che ha fatto male”. Sempre in prima, il racconto del vuoto dell’Estate Racalmutese di Salvatore Picone. Sempre Picone firma l’intervista all’arciprete Don Diego Martorana pubblicata nel paginone interno con il titolo: “I giovani sani salveranno Racalmuto“. Per la rubrica di Sergio Amato “L’opera svelata“, che si occupa di scoprire opere d’arte presenti a Racalmuto, il racconto della Divina Pastorella di Domenico Provenzani conservata presso il Collegio di Maria. Altri articoli sono di Agata Gueli, Aldo Scimè, Antonio Liotta, Don Baldo Reina, Lillo Bongiorno e Angelo Cutaia.

Vent’anni dalla morte di Leonardo Sciascia. È interamente dedicato a quest’importante anniversario il numero speciale di novembre. “Ce ne ricorderemo, di questo scrittore” il titolo di prima pagina corredato dalla bella incisione di Gaetano Tranchino che raffigura la poltrona vuota di contrada Noce. Sedici pagine ricche di testimonianze, fotografie e documenti inediti, come la lettera testamento dello scrittore: “…Raccomando ai miei familiari e amici di non perder tempo a difendere la mia memoria, a corregere giudizi o interpretazioni che riguardano la mia vita e i miei scritti, per quanto ingiusti o di malafede possano essere… alla distanza, i miei allarmi, le mie constatazioni e contestazioni, suoneranno sempre più di verità. Di questa piccola immortalità – nel senso che andrà, anche se di poco, al di là della mia morte – sono certo“. In questo numero speciale le firme di Egidio Terrana, Sergio Amato, Gioacchino Bonomo, Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio, Fabrizio Catalano, Felice Cavallaro, Giuseppe Cipolla, Matteo Collura, Vincenzo Consolo, Angelo Cutaia, Nino De Vita, Giancarlo De Cataldo, Antonio Di Grado, Salvatore Ferlita, Mario Gaziano, Agata Gueli, Giancarlo Macaluso, Gero Miccichè, Antonio Motta, Salvatore Picone, Gaetano Savatteri, Angelo Scandurra, Laura Sciascia, Anna Maria Sciascia e Aldo Scimè. Un numero da collezione, così come quello dedicato alla morte di Sciascia (novembre 1989) e al decimo anniversario della morte del Maestro di Regalpetra (novembre 1999).

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