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Sciascia e Guccione, storia di un’amicizia

ARTE In mostra a Marsala, tra lettere autografe e pastelli, la “cronaca pittorica” dell’amicizia fra due grandi intellettuali siciliani del Novecento

Sciascia con Leone e Piero Guccione (foto archivio Mt)

Dal 24 maggio al 19 ottobre 2025, il Convento del Carmine di Marsala ospita la mostra “Piero Guccione – Leonardo Sciascia. Cronaca pittorica di una amicizia”, a cura di Sergio Troisi. Una produzione dell’Ente Mostra di Pittura Contemporanea “Città di Marsala” nata da un’idea dell’Archivio Piero Guccione. Inaugurazione sabato 24 maggio.

In mostra saranno una cinquantina di opere del maestro di Scicli – del quale il prossimo 5 maggio ricorre il 90° anniversario della nascita – accompagnate da una selezione di lettere che, scambiate fra i due intellettuali nell’arco di circa vent’anni, ne documentano i sentimenti di stima e la profonda amicizia.

Introdotte dalle prefazioni scritte da Sciascia per alcune mostre e pubblicazioni di Guccione negli anni Settanta e Ottanta, sono in mostra a Marsala oli, pastelli e disegni provenienti da collezioni private di tutta Italia. Ad animare il percorso espositivo, sono poi una dozzina di lettere autografe selezionate dal ricco carteggio fra i due autori: vergate a mano o dattiloscritte, oltre a introdurre i visitatori nella fascinazione di formule epistolari oramai perdute – per non parlare di incontri mancati o appuntamenti falliti – consentono di entrare nelle trame e nei sentimenti della loro amicizia e di indagare il pensiero dell’uno e dell’altro anche in relazione al contesto storico-politico del tempo, del quale lo scrittore di Racalmuto fu uno dei protagonisti come consigliere comunale a Palermo e poi come deputato a Roma.

Spiega il curatore Troisi: “L’amicizia tra Piero Guccione e Leonardo Sciascia si snoda per poco meno di un ventennio, accompagnata da un carteggio e scandita da incontri, visite a Racalmuto o a Scicli, scambi di doni, non soltanto copie autografe di libri, da parte di Sciascia, o disegni e dipinti, da parte di Guccione. I due del resto, il pittore e lo scrittore, condividevano molte cose, oltre che un temperamento schivo e un’indole taciturna: amicizie, città – Roma e soprattutto Parigi, frequentata e amata da entrambi –, ovviamente la Sicilia, la sua controversa condizione storica così come il paesaggio che si dispiega da Agrigento all’altopiano ibleo, che Guccione e Sciascia attraversano in una direzione o nell’altra, e che spesso funge da fondale al loro sodalizio”.

Completano la mostra dieci scatti in bianco e nero di Giuseppe Leone, il grande fotografo ragusano scomparso un anno fa e artefice dell’amicizia tra i due. Immagini che ritraggono l’iconico paesaggio degli iblei e le architetture barocche che furono oggetto della mostra “Guccione – Leone” dedicata al rapporto fra la pittura dell’uno e la fotografia dell’altro.

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