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“Sicilia Plurale”. Agrigento, alle Fabbriche la mostra di Angelo Pitrone

La mostra, a cura di Beniamino Biondi, è una sintesi di svariati temi della ricerca fotografica di Pitrone, e copre un arco temporale che va dal 1990 ai giorni nostri.

VALLE DEL BELICE – 2015 Foto Angelo Pitrone

Si apre il 17 aprile, alle 18,30, ad Agrigento, alle Fabbriche, in Piazza San Francesco,  la mostra di Angelo PitroneSicilia Plurale”. 

La mostra, a cura di Beniamino Biondi, è una sintesi di svariati temi della ricerca fotografica di Pitrone, e copre un arco temporale che va dal 1990 ai giorni nostri. Riunisce, dunque, lavori realizzati su pellicola in bianco/nero e colore fino alle nuove tecnologie digitali.

Il tema per tutte le immagini è il paesaggio della Sicilia. Un paesaggio a volte astratto, altre documento di luoghi cari all’autore come gli ulivi nella Valle dei Templi. E con un’incursione nelle città di Berlino, Buenos Aires e della California, sempre con uno sguardo rivolto alla Sicilia, anche in luoghi che hanno una diversa matrice culturale ed architettonica.

DALLA SERIE L’ISOLA DEL MITO L’ULIVO NELLA VALLE DEI TEMPLI – 1992/1995   Foto Angelo Pitrone

Temi che troviamo in progetti e libri fotografici realizzati da Angelo Pitrone, dal bianco e nero degli inizi al colore degli ultimi decenni, come L’Isola del Mito, Lo Sguardo Obliquo, Mostruosa Bellezza, Paesaggi di Carta, e l’ultimo libro del 2023 Agrigento Intima.

Scrive Beniamino Biondi nel testo di presentazione della mostra. “L’immagine fotografica è, fra le arti, la più «ingannevole, per quel carattere di verosimiglianza che essa mantiene in ogni sua parte Il dato di realtà la compone, da un punto di vista squisitamente fisico, ma non per questo ha un immediato portato d’arte; piuttosto è la forzatura che essa compie, il rapporto di colluttazione fra lo sguardo e il mondo, a dargli il senso della storia, lo statuto di un valore possibile. Ogni immagine fotografica, per essere tale nel campo dell’arte  dev’essere tutto fuorché mimetica; in fondo, il suo statuto è platonico, una descrizione di descrizione, e può assumere la realtà solamente come parvenza di essa. È in questo rapporto bellissimo e misterioso che si compie quel miracolo per cui lo sguardo ruba alla prosaicità del quotidiano la poesia del mondo.

DALLA SERIE MURI DI CARTA – 2011/2013  Foto Angelo Pitrone.

Angelo Pitrone appartiene alla scuola dei fotografi che si sono fatti le ossa con la pellicola non è, in sostanza, fra coloro che raccolgono scatti come in una catena di montaggio, nell’ebbrezza povera di un risultato accidentale. Egli piega la realtà al suo sguardo, interpreta i segnali che essa offre minimi, ineffabili, carsici e rarefatti per rappresentare un suo discorso interiore, un suo processo di analisi del mondo. La weltanschauung di questa mostra ha un’eco nelle «cento sicilie» di Gesualdo Bufalino, ed è per questo che ho voluto intitolarla SICILIA PLURALE, un’isola cioè che esiste come espressione geografica ma non come identità, nel momento in cui ne possiede talmente tante – fino allo scontro, fino alla reciproca negazione – da non potere non essere ontologicamente un’isola pirandelliana.

Angelo Pitrone

La Sicilia di Angelo Pitrone, irrobustita nella sua differenziazione di paesaggio…grazie al rapporto con gli scatti di parti del mondo lontane e irrelate, è mutevole e contrastata: talvolta marginale e in dettaglio, abbandonata all’agonia del tempo, tal’altra monumentale e stentorea, fissa in immagini potentemente evocative. Dai Templi di Agrigento alle masserie dell’entroterra, dai lacerti della modernità – lo spreco, per citare Danilo Dolci – alle sovrastrutture urbane, sono queste le cose che ne costituiscono la malinconica e incomparabile bellezza. SICILIA PLURALE è una direzione di lavoro, la tassonomia di una lunga ricerca che Angelo Pitrone ha compiuto e compie restituendo al tempo presente le tracce dei secoli e le impronte dell’attimo, nella risonanza che un’isola che balugina tra sfinimento e gaiezza”.

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