Fondato a Racalmuto nel 1980

Niente mimose ma fiori di broccolo

E semplici, decisi ed efficaci no

Ho rimediato con i fiori di broccolo. Belli vero?

Non so a quante di voi sia stato chiesto, né in che modo abbiate risposto. Ciò di cui sono pienamente convinta è che la richiesta che mi è stata ripetutamente fatta non rappresenta una mera eccezione, o che solo io ne abbia avuto l’esclusiva. Anzi, al contrario, penso che molte di voi si siano trovate nella mia stessa situazione, visto che questo comportamento è fortemente radicato nella nostra quotidianità.

Di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di tutte quelle volte in cui durante il pranzo o la cena vostro marito con spontanea naturalezza vi chiede: “Tesoro, visto che sei in piedi, che fa lo prendi il pane?” E voi, ovviamente, visto che siete in piedi e che siete il suo tesoro, lo prendete e non ci trovate nulla di strano o di male nel prenderlo, anzi lo ritenete normale, forse vi fa anche piacere.

Peccato però che ad essere sempre in piedi siete voi. E siete sempre voi ad iniziare il primo boccone quando tutti hanno già finito il primo piatto e, dunque, vi alzate scattanti, per servire il secondo caldo caldo, prima che si freddi. Vi risedete e provate ancora ad ingoiare un paio di forchettate, ma manca il parmigiano e vi rialzate. Non fate in tempo a sedervi che è finita l’acqua e, dunque, siete di nuovo in piedi. E poi avanti con il sale, la frutta, i tovaglioli e così ad infinitum. Insomma i vostri pasti sono una vera e propria palestra dove puntualmente seguite ferrei allenamenti guidati da un personal trainer a costo zero: la consuetudine.

Non capisco neanche come facciamo ad ingrassare tanto visto che consumiamo più calorie di quante ne riusciamo ad ingerire. I nostri pasti sono scanditi da esercizi aerobici, brucia grassi ed intensivi. Le ripetute vanno da un minimo di dieci ad un massimo di venti se ci sono anche figli piccoli da imboccare. E così, quando tutti hanno finito e sono già pronti per abbandonare la tavola, noi siamo ancora lì, con il piatto davanti e qualcuno ci apostrofa dicendo: “Ma ancora mangi?”

Ecco, il paradosso risiede anche in questo, siamo le uniche che hanno mangiato meno, bruciato di più e che si sono stressate troppo. Che desiderare di meglio?

Non ditemi che questa immagine non appartiene al vostro vissuto? Non ci credo. Siamo veramente in tante a fare i conti con questo menage familiare. Questi meccanismi, fortemente radicati, confermano che per noi donne nulla è cambiato. Per quanto emancipate ci possiamo ritenere ci sono degli schemi da cui proprio non riusciamo a liberarci. Così, qualcuno potrebbe dire: “Ma perché non vi organizzate meglio?”

Non credo si tratti di organizzazione, perché per quanto si possa programmare risulta impossibile mettere ogni cosa a tavola dall’antipasto al dolce. Qualcosa va sempre tirata fuori al momento, qualche altra va integrata, altro ancora può essere richiesto inaspettatamente. Dunque, abbandonate l’idea che il problema sia la scarsa capacità di programmazione ed organizzazione femminile, non ostinatevi a percorrere questa linea, siete proprio fuori strada.

Il problema è diverso, è che noi donne non riusciamo a delegare, non siamo capaci di stare a guardare, non ce la facciamo proprio a non donare. Ed ecco che mentre ci ostiniamo, per esempio, nel portare avanti grandi progetti di emancipazione che coinvolgono movimenti sociali e politici, rivendichiamo spazi che mai hanno visto la presenza di una donna, conquistiamo ruoli e posizioni apicali, cambiamo le leggi, facciamo la storia, senza neanche accorgercene, a casa rimaniamo relegate ai nostri ruoli oltremodo tradizionali.

Donne, aprite gli occhi! È perfettamente inutile continuare a lottare contro stereotipi e pregiudizi che ci vedono relegate al ruolo di mogli e mamme se non iniziamo a cambiare le nostre abitudini a tavola. Proprio così, dobbiamo iniziare dalle nostre tavole, dalle nostre cucine, dalle nostre famiglie. Piccoli cambiamenti prodotti con l’esempio e il sacrificio. Imparate a dire di no la prossima volta che vostro marito vi chiederà di prendere qualcosa visto che siete alzate. Lo so che è difficile, a tratti impossibile, ma dovete provarci. Imparate a stare anche voi comodamente sedute a tavola e a gustarvi il vostro cibo perché anche voi siete stanche, anche a voi fa male la schiena, anche a voi piace gustare la minestra bella calda.

Lo so che sarà complicato, perché l’istinto vi dirà di alzarvi, di scattare, ma violentatevi, cercate di resistere. Ecco, è così che avvengono i grandi cambiamenti. Ma soprattutto, siate d’esempio per i vostri figli. Se vi vedranno sempre scattanti ad ogni richiesta saranno naturalmente portati a credere che fare da cameriera/schiava è un vostro dovere e generalizzeranno lo stesso ruolo a tutte le altre donne. Non è così. Educare le nuove generazioni attraverso l’esempio forse sarà il progetto più ambizioso che potremmo mai realizzare. Dobbiamo farlo.

Quest’anno, allora, niente mimose, ma semplici, decisi ed efficaci. “No, Tesoro alzati e prendilo tu”. Le mimose, se vi piacciono, regalatevele da sole. Io, per esempio, non le ho trovate, le avevano prese tutte i mariti che si dovevano fare perdonare. Ho rimediato con i fiori di broccolo. Belli vero?

 

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