Fondato a Racalmuto nel 1980

Reportage di una fantastica esperienza

Presentato a Ravarino, in Emilia Romagna, il romanzo di Salvatore Indelicato “ORA CHE SEI QUI”, edito da Medinova. “Una storia commovente e ricca di umanità”.

Un momento della presentazione del libro “Ora che sei qui”

Un mio desiderio di sempre è stato quello di andare a visitare, un giorno, il paese di Ravarino, in Emilia Romagna, un luogo intimamente legato alla mia famiglia perché lì hanno vissuto i miei nonni materni, mia mamma e le mie zie dal 1943 al 1950, nel pieno conflitto bellico della seconda Grande guerra. Ero affascinato dai loro racconti, dalle vicende che hanno passato, dall’accoglienza e dalla generosa solidarietà ricevuta dalla popolazione ravarinese in un periodo non certo facile per nessuno.

L’opportunità l’ho avuta nella settimana dal 25 al 30 settembre di quest’anno, su invito della Sindaca di Ravarino, Maurizia Rebecchi, per presentare il mio ultimo romanzo “ORA CHE SEI QUI”– Medinova 2022.

“ORA CHE SEI QUI” chiude la trilogia di romanzi dedicata alla figura di mio nonno Giovanni Russo Archeoli, iniziata con “Fossi nato là” – Studio Media Edizioni 2003, ripubblicato quest’anno in una nuova edizione da Medinova, e proseguita con “Solo per amore” – Medinova 2015.

Giovanni Russo Archeoli è stato un valente attore di teatro e un fine poeta in lingua e in vernacolo, uno dei fondatori della Compagnia del Piccolo Teatro Pirandelliano con la quale sono state portate nei più importanti teatri nazionali ed europei le opere del nostro grande drammaturgo. Ho voluto scrivere questa trilogia, romanzando tre momenti importanti della sua vita, per rendere omaggio alla sua memoria e farlo conoscere alle nuove generazioni.

In “ORA CHE SEI QUI”, racconto una delle pagine più drammatiche della sua esistenza che ha visto protagonista Michelina, la moglie (nonché mia nonna), mia mamma e mia zia, entrambe in tenera età.

Giovanni viene chiamato alle armi e destinato al fronte veneto di Gradisca d’Isonzo; è costretto, perciò, a lasciare la sua famiglia con tutte le incertezze, le paure e i pericoli che la guerra comporta. Difatti, durante un’incursione aerea viene gravemente ferito e, per le conseguenze subite, entra in uno stato di coma, tanto da convincere i medici a dispensarlo, avvisando le Autorità militari e la famiglia che, intanto, vive il terrore della guerra ad Agrigento, con bombardamenti, morti e distruzioni.

Michelina, superato il primo momento di sgomento e disperazione, decide di partire per Gradisca con l’intenzione di riportare suo marito a casa, vivo o morto. Organizza, quindi, il suo viaggio e parte alla volta del Veneto, portando con sé le due figliole. Intraprendono, così, un viaggio avventuroso, non privo di pericoli, in treno, sui camion militari e financo a piedi, attraversando l’Italia tra le strade più impervie e incontrando personaggi di vario genere. In questo loro peregrinare, Michelina riceverà conforto e aiuto ma anche molestie e disagi.

Il destino porta, dunque, lei e le figlie a fermarsi a Ravarino, in provincia di Modena, poiché tutte le strade per il Veneto sono interrotte a causa della guerra. Sola e disperata, in quel paese a lei sconosciuto, trova l’aiuto provvidenziale di un lontano parente che lavora alle poste del luogo. L’aiuterà nella ricerca di Giovanni che, intanto, da Gradisca viene trasferito con altri degenti all’ospedale di Modena.

Una vicenda vera, tragica che tanti lettori hanno gratificato con il loro consenso e ai quali sono infinitamente grato.

La dottoressa Rebecchi, venuta a conoscenza della storia, ha voluto invitarmi a presentare il mio libro nella sala dell’Auditorium del Polo Culturale “Sibilla Aleramo” il 26 settembre.

Con me e con il mio Editore Medinova, Antonio Liotta, hanno viaggiato mia moglie e mia zia Emiliana, col marito, nata proprio a Ravarino negli ultimi anni della permanenza di mio nonno e della sua famiglia in Emilia. Abbiamo avuto modo di constatare e toccare con mano il senso di accoglienza e ospitalità che ancora vive nel popolo ravarinese.

E’ apparso quanto meno stupefacente, a loro, che uno scrittore dell’estremo sud raccontasse una vicenda che lega indissolubilmente due luoghi così distanti e diversi.

La sera della presentazione la sala era gremita in ogni ordine di posti e l’attesa e la curiosità erano palpabili nell’aria. Erano presenti la Sindaca Maurizia Rebecchi e il vice Sindaco Moreno Gesti che dando il loro saluto di benvenuto, ci hanno ringraziati per avere portato a Ravarino “una ventata di aria nuova e di ricordi con una storia commovente e ricca di umanità”. L’evento è stato magistralmente moderato dalla Consigliera Elena Cavani che, dopo le presentazioni di rito, ha dato la parola all’Editore Antonio Liotta, il quale ha espresso il suo compiacimento per l’apprezzamento tributato al romanzo e per l’accoglienza e il supporto ricevuti; ha dissertato sulla mia figura di scrittore, sul contenuto delle mie opere e illustrato l’attività editoriale di Medinova, sugli scopi, i programmi e i progetti che intende investire sul nostro territorio.

Il pubblico, numeroso, ha poi seguito con grande attenzione la relazione di Elena Cavani sul romanzo, nonché le domande che mi ha rivolto su alcuni punti salienti dello stesso, invitandomi a leggere la poesia in vernacolo di mio nonno “Chiantu d’amuri”, dedicata alla moglie e che ho voluto inserire in ante al primo capitolo.

E’ stata poi la volta di mia zia Emiliana che ha letto un suo pensiero sulla grande emozione suscitata da questa trasferta, a lei principalmente perché ha avuto modo di rivedere i luoghi in cui è nata e ritrovare l’affetto immutato di alcuni vecchi amici.

La presentazione è stata gratificata da un articolo-intervista apparso sulla pagina di Cultura della “Gazzetta di Modena”, a firma della giornalista Ginevra Maria Bianchi.

Mi piace, infine, ricordare l’abbraccio commovente ricevuto dai miei vecchi commilitoni e amici da 46 anni che, per l’occasione, sono convenuti a Ravarino da ogni parte d’Italia: Franco Calastrini, da Torino; Franco Passalacqua da Cagliari; Claudio Salussolia da Vercelli; Fabrizio Sarcinella da Bari e, in ultimo Tiziano Dondi da Ravarino, artefice, organizzatore e riferimento, con l’amico insostituibile Paride Bergamaschi, ai quali va il mio più sentito ringraziamento per questa bella e indimenticabile avventura in terra d’Emilia.

Ancora voglio ringraziare con gratitudine l’amico ed Editore Antonio Liotta che con Medinova mi ha incoraggiato, supportato e accompagnato in questo viaggio.

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