Fondato a Racalmuto nel 1980

“La gioia di un paese per la festa di San Calogero”

Le immagini della prima festa di San Calogero a Racalmuto. Le foto di Luigi Falletti

A pochi giorni dall’inizio dei solenni festeggiamenti della Madonna del Monte – seconda settimana di luglio – grande presenza domenica 25 giugno alla prima edizione della festa dedicata al “Santo nero” che a Racalmuto si venera da secoli nella chiesa di San Francesco.

Un tripudio di gente attorno al Simulacro del Santo, ai gruppi “Giocolieri di stendardi” di Delia, ai “Tammurinara Maria SS. del Monte” di Racalmuto, guidati da Lorenzo Gagliardo, al gruppo “Tataratà” di Casteltermini e alla banda cittadina “G. Verdi” diretta dal M. Francesco Carrara.

La giornata di San Calogero è stata fortemente voluta da un Comitato, costituitosi da poco, presieduto da Lillo Rizzo e sostenuta dall’arciprete Don Carmelo La Magra che così ha commentato sui social: “In questa giornata intensa il volto sereno della sacra immagine di San Calogero è passato per le nostre strade, ha incrociato tanti sguardi e ha portato la consolazione di Cristo di cui Calogero è riflesso. L’entusiasmo con cui tutta la comunità ha risposto è segno del desiderio di gioia che si concretizza nelle feste ma anche segno del legame antico e profondo che i credenti hanno con il Santo Eremita Calogero che, ancora una volta continua, nel nome di Gesù, a guarire, liberare e consolare“.

La festa è stata patrocinata dal Comune di Racalmuto e sostenuta da tanti sponsor e dalle offerte dei fedeli.

LE FOTO di Luigi Falletti

Condividi articolo:

spot_img

Block title

Galantuomo e signore perbene, addio a “Don” Pippo Picone

Giuseppe Elia Picone ha lasciato numerose pubblicazioni su fatti e personaggi del suo paese. Aveva 93 anni

“Donne sull’urlo di una crisi”

Agrigento, al Teatro della Posta Vecchia in scena un trio comico al femminile

Un Nobel senza confini: Luigi Pirandello in Esperanto

Agrigento, al polo culturale "Le Fabbriche" la presentazione della traduzione in esperanto del celebre romanzo “Uno, nessuno e centomila”

Tradizioni culinarie dell’Immacolata

A Casa Barbadoro si riscoprono guasteddre, muffulette e focacce