Fondato a Racalmuto nel 1980

Quando a scuola arriva il Cantastorie

Incontro di Nonò Salamone, uno dei più grandi cantastorie siciliani, con gli studenti di Grotte e Comitini. Un’esperienza inedita per i ragazzi, mai fatta prima.

Nonò Salamone

Se è vero che un tempo i cantastorie arrivavano nei paesi per le feste, è anche vero che quando arriva un cantastorie un giorno qualunque diventa festa. Grande festa. E questo è accaduto proprio a Comitini, nell’atrio del Plesso “Ciranni”, dove gli studenti di Grotte e Comitini si sono ritrovati per incontrare Nonò Salamone, uno degli ultimi cantastorie siciliani rimasti..

Non ci è voluto molto a Nonò per creare l’atmosfera giusta. Accordata la chitarra, al suono delle prime note, i ragazzi si sono fatti rapire, facendosi trasportare in un mondo fatto di storie, di drammi, di amori, di passioni: il mondo dei cantastorie.

E così Nonò ha raccontato agli studenti del “Roncalli” la storia dei cantastorie, riproponendo i loro canti che rievocano la storia della Sicilia popolare. Sulle note della sua inseparabile chitarra, con accanto il suo fidato scudiero, seguendo il filo della memoria, ha cantato Luigi Pirandello con “Ciaula scopre la luna”, Ignazio Buttitta, Ciccio Busacca con “Il lamento per la morte di Salvatore Carnevale” e tanti altri.

Un viaggio fatto di suoni, di ritmo, di parole, di sorrisi e stupori. Un viaggio magico in cui gli studenti del “Roncalli” si sono lasciati trasportare per assaporare un’esperienza inedita, mai fatta prima.

“Il pubblico dei bambini – dice Nonò Salamone – è un grande pubblico, un pubblico che mi ha sempre dato grandi soddisfazioni, perché i bambini sanno ascoltare, forse più degli adulti, sono molto sensibili”. E la sensibilità dei bambini non ha tardato a venire fuori, una sensibilità fatta di sorrisi sfuggiti dalle ormai inseparabili mascherine chirurgiche.

Con Nonò Salamone, il re dei cantastorie,spiega Aristotele Cuffaro, Presidente dell’Associazione Nino Martoglio–  andiamo contro corrente. Oggi sono i social media ad andare di moda, mentre noi vogliamo far conoscere una figura che racconta le storie popolari. Si tratta di una sorta di televisione del dopo guerra, e Nonò Salamone rappresenta uno dei pochi cantastorie rimasti in Sicilia. Noi ci assumiamo l’impegno di farlo conoscere alle nuove generazioni”.

Un successo annunciato quello del cantastorie al “Roncalli” di Grotte, che spezza le lunghe restrizioni a cui gli studenti hanno dovuto sottostare.

“Il cantastorie arriva nella nostra scuolaspiega Antonella Uttilla, dirigente Scolastico del Roncalli – in un periodo segnato dalla pandemia. Vogliamo far iniziare ai nostri studenti un anno scolastico diverso. Sono sempre più convinta che questi sono i momenti che i ragazzi apprezzano di più. A noi il compito di far rivivere anche la cultura popolare. Siamo troppo presi dalla realtà virtuale. Quante volte stando in casa si impiega il proprio tempo a chattare con persone lontane, che stanno magari dall’altra parte del mondo, e ci scordiamo di prestare attenzione, di conoscere, di comunicare con quanti ci stanno vicino. Il cantastorie è questo, innanzitutto una riscoperta delle nostre tradizioni e poi ci dà la possibilità, dopo tanto tempo, di guardarci negli occhi nella speranza che al più presto sia possibile poterci riabbracciare, magari al suono di queste bellissime storie che hanno tutta una loro importanza”.

L’incontro con Nonò Salamone, il Cantastorie, è stato organizzato dall’Associazione Culturale Nino Martoglio, con il patrocinio dei Comuni di Grotte e Comitini.

 

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