1980-2020 I quarant’anni di Malgrado tutto
Febbraio 1998. Nel primo numero dell’anno, la terza pagina ospita un articolo di Vincenzo Consolo, lo scrittore di Sant’Agata di Militello amico di Sciascia, rimasto legato a Racalmuto e al suo giornale. “Il pino di Pirandello” è il titolo del testo dedicato alla “morte” del noto pino di contrada Caos ai cui piedi riposano le ceneri del grande drammaturgo agrigentino.
Nel mese di maggio la terza pagina pubblica un saggio di Gesualdo Bufalino, “La terra degli eccessi“, pubblicato per la prima volta nel ’92 su un numero dei Meridiani e successivamente in una raccolta di saggi poco conosciuta dello scrittore, “Il fiele ibleo”. La foto della pagina, un ritratto dello scrittore, è di Giuseppe Leone.
Nella terza pagina del numero di settembre, un’intervista di Tano Gullo a Maria Andronico, vedova di Leonardo Sciascia: “Un uomo che amava la verità“. Maria Sciascia racconta il suo rapporto col marito e con la campagna della Noce. Una pagina carica di affetto e commozione, in una delle rare interviste alla donna che fino all’ultimo giorno della sua vita ha dedicato alla memoria dello scrittore scomparso nel 1989. In pagina una foto di Pietro Tulumello che ritrae Sciascia e la moglie mentre passeggiano nella campagna della Noce, a Racalmuto.
A novembre, ultimo numero dell’anno, ancora un’intervista. Salvatore Picone ha incontrato a Grotte, in occasione della cerimonia di consegna del premio “Racalmare”, lo scrittore Vincenzo Consolo. Una conversazione – “Un maestro di vita e di saggezza” – su Sciascia, sul ruolo degli intellettuali, su i suoi rapporti con la Sicilia. È la prima di una serie di interviste all’autore del “Sorriso dell’ignoto marinaio” che Malgrado tutto pubblicherà negli anni a seguire.