Tre giorni “per vedere il mondo da altri punti di vista, ascoltare storie lontane e vicine, e continuare a costruire insieme nuove idee di città”.

“Countless Cities”, la Biennale delle Città del Mondo, progetto curato da Farm Cultural Park, continua. Dopo un primo weekend tra Mazzarino, Riesi e Gela, denso di visioni, voci e prospettive sul presente e sul futuro delle città, Countless Cities riapre le sue porte, dal 27 al 29 giugno, a Favara, Agrigento e Aragona con un secondo fine settimana dedicato all’ascolto, allo scambio e all’immaginazione condivisa.
Le tre città tornano a essere laboratori diffusi “dove si incontrano – spiega Andrea Bartoli, fondatore di Farm Cultural Park – esperienze urbane da tutto il mondo, tra ricerca, arte, spiritualità e nuove pratiche di rigenerazione”.
Si comincia venerdì a Favara con un incontro dedicato ai paesaggi urbani e alle loro possibili rigenerazioni, seguito da un momento di apertura che invita a rallentare e respirare: una pausa consapevole guidata da Erin Lee, pioniera della mindfulness urbana.
A seguire, il dialogo tra Andrea Bartoli e AnupamYog, ideatore del Conscious Cities Index, guiderà in una riflessione sul rapporto tra benessere collettivo e design urbano. Spazio poi ai nuovi padiglioni, con brevi presentazioni dei curatori e degli artisti protagonisti di questa edizione.
Sabato “Countless Cities” si sposterà ad Agrigento, dove i padiglioni di Nazareth, Medellín, Haiti ed Etere si apriranno al pubblico nell’ex carcere San Vito. Proiezioni, incontri e racconti si intrecceranno a momenti conviviali, tra cibo sociale e musica.
Domenica chiusura ad Aragona, con la visita al progetto di rigenerazione artistica School of Life e un pranzo comunitario all’interno dell’Auditorium restituito alla cittadinanza.
“Tre giorni – commenta Andrea Baroli – per vedere il mondo da altri punti di vista, ascoltare storie lontane e vicine, e continuare a costruire insieme nuove idee di città”.