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Gli screening oncologici possono salvare la vita

I medici di famiglia e l’Asp di Agrigento insieme per sensibilizzare i cittadini a sottoporsi agli screening 

Un momento del convegno

“A noi interessa la salute del cittadino. Ecco perché non ci stancheremo mai di sensibilizzare la popolazione alla prevenzione e, quindi, agli screening oncologici”.

E’ stato Santo Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Agrigento, a lanciare questo messaggio aprendo il convegno sul tema “Gli screening oncologici incontrano i medici di Medicina generale”, svoltosi ieri pomeriggio ad Agrigento e rivolto ai medici di famiglia e ai medici dell’Asp.

“I medici di famiglia – ha aggiunto Petruzzella – sono il tramite per sensibilizzare la popolazione a sottoporsi agli screening oncologici. Certo, l’Asp fa tanto affinché le persone target eseguano gli screening per individuare l’eventuale presenza di una neoplasia che, se scoperta in tempo, ha una guarigione del 100 per cento ma al contrario, più si ritarda nella diagnosi, più la percentuale di guarigione diminuisce”.

“Gli screening, offerti gratuitamente dall’Asp, e senza bisogno di ricetta del medico curante, possono salvare la vita – ha sottolineato Angela Matina, responsabile Uos centro gestionale Screening dell’Asp, ricordando anche che sono “quello della mammella, rivolto alle donne di età compresa tra i 50 e 69 anni; della cervice uterina, per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni; del colon retto, rivolto a uomini e donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Sono gratuiti anche gli ulteriori esami che dovessero rendersi necessari. Per qualsiasi informazione, per ricevere l’esito o il referto dello screening o perché non si è ricevuta la lettera di invito, è possibile mettersi in contatto con noi inviando una mail screening@aspag.it”.

Presenti al convegno Giuseppe Capodieci, direttore generale dell’Asp, e il direttore sanitario Raffaele Elia. “L’incontro di oggi – ha detto Capodieci – ha l’obiettivo di promuovere un rapporto di collaborazione tra l’Asp e il medico prescrittore il quale può sollecitare il paziente a sottoporsi allo screening per le patologie che ricerchiamo: cancro del colon, dell’utero e della mammella. E questo è importantissimo. La provincia di Agrigento, come tasso di adesione allo screening, è una delle migliori in Sicilia ma, a sua volta, la Sicilia non è tra le migliori d’Italia”.

“La prevenzione, sia primaria, sia secondaria, è importante  – ha spiegato Raffaele Elia – La prevenzione secondaria, nello specifico, consiste nel ricercare la presenza di una patologia che è già in atto ma il paziente sconosce di avere per cui, recepire in tempo reale qualsiasi tipo di neoplasia, giustifica i costi: da un lato togliamo il tumore prima che determini la morte del paziente e dall’altro evitiamo che si giunga al ricovero ospedaliero con un costo sia sociale, sia del paziente stesso”.

Gli screening oncologici entrano anche nelle Case della comunità “dove assumono maggiore rilevanza – ha detto Ercole Marchica, direttore del dipartimento Cure primarie dell’Asp – I medici di Medicina generale, tra l’altro, sono i protagonisti delle Case della comunità e possono incentivare l’adesione allo screening migliorando così lo stato di salute degli assistiti. Ovviamente, le Case della comunità saranno dotate di nuove attrezzature e, proprio in questi giorni, ad Agrigento è stato attivato il nuovo mammografo”.

 

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