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”Le vie della Conoscenza. Marco Polo e la Via della Seta”

Licata, laboratorio teatrale all’Istituto Comprensivo “Guglielmo Marconi”  

Il Preside dell’Istituto “Marconi” Maurilio Lombardo e l’insegnante Carmelina Di Rosa, coordinatrice del progetto

In occasione della ricorrenza dei settecento anni dalla morte di Marco Polo, la classe V C dell’Istituto Comprensico “Guglielmo Marconi” di Licata, diretto dal Preside Maurilio Lombardo,  ha realizzato uno spettacolo dal titolo ”Le vie della Conoscenza. Marco Polo e la Via della Seta”.

Come ha dichiarato la coordinatrice del progetto, l’insegnante Carmelina Di Rosa, “si tratta di un percorso di carattere storico, geografico, culturale che si innesta nel Progetto della Fondazione Caponnetto “I giovani sentinelle di legalità” che ormai porto avanti da anni.”

La coordinatrice sempre sensibile alle tematiche di genere, come altre docenti di questo Istituto Comprensivo, ha voluto inserire nella drammatizzazione la figura di Fantina, la figlia secondogenita di Marco Polo, donna dal carattere indomito che coraggiosamente riuscì a rientrare in possesso della dote preziosa che il padre le aveva attribuito e che dopo il matrimonio fu costretta a cedere al marito secondo le vigenti leggi. Nata nella Repubblica di Venezia nel Milletrecento viene ricordata come una delle prime donne promotrici di azioni giuridiche civili a tutela del proprio patrimonio. Per molto tempo si pensò che fosse la primogenita ma recenti ricerche all’Archivio di Stato veneziano effettuate da Marcello Bolognani dell’Università Ca’ Foscari, dimostrano che la prima figlia si chiamava Agnese ed era nata antecedentemente al matrimonio tra Marco Polo e Donata Badoer. Da questo matrimonio nacquero oltre a Fantina anche Bellela e Moreta.

La storia di Fantina offre così degli spunti ad alunne ed alunni per riflettere sulla parità di genere e sul lungo e faticoso cammino delle donne per la conquista dei diritti. Nel laboratorio teatrale è stata inoltre evidenziata la ricchezza generata della multiculturalità, la convivenza pacifica tra etnie e religioni diverse in nome della pace e della tolleranza fra i popoli.

Questo iter educativo concorre “attraverso la formazione dei nostri alunni” aggiunge l’insegnante  Di Rosa, “alla creazione di una società più giusta, equa, perché riconosce in ciascuno un portatore di diritti. Ringrazio vivamente il dirigente scolastico prof. Maurilio Lombardo, che ha reso e rende possibile un’azione educativa condivisa e fortemente supportata dalle famiglie dei nostri alunni nel loro percorso di crescita”.

 

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