Fondato a Racalmuto nel 1980

Le nostre prime pagine raccontano/4

1980-2020 Malgrado tutto… aspettando i quarant’anni

Il 1982 è un anno intenso. Quasi un numero al mese.  Nel numero di giugno-luglio in prima pagina, oltre al pezzo di apertura dedicato all’attività amministrativa, un articolo di Giancarlo Macaluso apre il dibattito sulla proprietà del Castelluccio. “Di chi è?” il titolo.

Giugno-Luglio 1982

All’interno una conversazione di Gaetano Savatteri con Padre Biagio Alessi, profondo conoscitore del pittore Pietro D’Asaro, diversi articoli di Gaetano Restivo – tra cui uno dedicato alla recita della Vinuta di la Madonna di lu Munti, un paginone dedicato al mondo della scuola e uno dedicato alla festa del Monte. Sempre in questo numero una pagina è dedicata alla ristampa di Racalmuto. Memorie e tradizioni e la cronaca dell’apertura, seppur in via straordinaria, del teatro comunale “tirato a lucido” proprio per la presentazione del libro di storia locale. Un’apertura “provocazione” – presente Leonardo Sciascia – utile all’avvio dei lavori di restauro che sarebbero iniziati da lì a poco.

Il paginone dedicato alla Festa del Monte dell’82

Altre prime pagine di quell’anno raccontano le attività amministrative (nel numero di ottobre, tra l’altro, l’incontro con il pittore Giuseppe Agrò; la pagina curata da Salvatore Restivo dedicata ai Racalmutesi illustri, Marco Antonio Alaimo, le recensioni di Angelo Sferrazza, il gesuita, e Gaetano Restivo; l’inchiesta sulla “grande sete”, l’annoso problema della mancanza dell’acqua e un’intervista di Mimmo Butera con Juassim Damasch, allora rappresentante dell’Olp, l’organizzazione per la liberazione della Palestina, in visita a Grotte).

Novembre-Dicembre 1982

Nel numero di novembre-dicembre, sempre dell’82, in apertura un articolo sui retroscena intorno alla nomina, da parte del Comune, del medico condotto con dichiarazioni di Pippo Di Falco, consigliere comunale del Pci. In prima un pezzo di Vincenzo Morgante sui “problemi lasciati irrisolti nel nostro paese”: “A mio avviso – scrive Morgante – due sono i maggiori motivi che rischiano di stringere in una morsa pericolosa Racalmuto: una dilagante sfiducia della sua popolazione verso la politica e le istituzioni e la volontà tacita da parte di molti di considerarci irrecuperabili”. All’interno ancora una pagina sui Racalmutesi illustri, dedicata al poeta Giuseppe Messana, la cronaca della cerimonia di consegna della prima edizione del premio di poesia dialettale “Castelluccio”, un’inchiesta sulla “Verginità” – viaggio nel mondo del sesso – e un articolo di Giovanni Salvo, studioso del territorio agrigentino, sulla “scomparsa degli uccelli”.

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