Vincenzo e Salvatore Maniglia
La crisi al Comune di Racalmuto, annunciata con discrezione dal nostro giornale, e “sbampata” ieri con le dichiarazioni di Lillo Bongiorno, alle quali hanno fatto seguito poche ore dopo quelle degli assessori della giunta Messana, oggi prende decisamente il volo con il Consigliere comunale di Maggioranza Salvatore Maniglia che affida le sue considerazioni sulla crisi ad una lettera inviata al Sindaco di Racalmuto e al Presidente del Consiglio comunale.
Maniglia ne ha praticamente per tutti, compreso il suo partito, il Pd, del quale annuncia l’abbandono con “imbarazzo e amarezza”.
La parola imbarazzo ci sta decisamente tutta, considerato che il segretario del Pd di Racalmuto è Vincenzo Maniglia, fratello di Salvatore.
Ma ecco cosa scrive nella sua lettera il consigliere Salvatore Maniglia.
“Quale consigliere comunale ho sempre posto in primo piano l’interesse generale dei cittadini concentrando l’attenzione sulle mancate risposte ai problemi della collettività che hanno animato i dibattiti ed i contrasti con alcuni Dirigenti del mio Partito; infatti più volte ho criticato l’operato della Giunta e sollecitato un’azione di rilancio condiviso dai consiglieri della coalizione.
Purtroppo ho registrato il continuo e persistente isolamento cui i consiglieri comunali di maggioranza sono stati sottoposti dall’Amministrazione; infatti i continui atti d’indirizzo, posti all’attenzione di Sindaco e Giunta, altro non sono stati che il segnale di un disagio che, con il passare del tempo, si è sempre più acutizzato diventando oramai cronico.
È mia convinzione che le diverse anime che rappresentano il PD racalmutese non sono state prontamente sensibili a cogliere ed a risolvere quanto manifestato dai consiglieri comunali del partito, in primis, e, in ultimo, dalla maggioranza tutta.
Le continue difficoltà nella gestione delle problematiche lamentate dai cittadini aggravate da una estenuante discussione, lenta e tardiva nelle decisioni importanti, non ha fatto altro che creare in me la consapevolezza che le contrapposizioni interne al PD non possono certo agevolare la risoluzione della crisi di governo soprattutto per la volontà di alcuni di rinviare ad un tempo non meglio precisato la soluzione degli stessi.
Ho manifestato questo mio sentimento anche nell’ultima riunione con i Dirigenti del mio partito ma ancora oggi non ho avuto risposte concrete.
Per le considerazioni sopra esplicitate comunico, non senza imbarazzo ed amarezza, di abbandonare il Partito Democratico e la volontà di costituire un gruppo autonomo di maggioranza con la Consigliera Maria Morgante. La nascita del nuovo gruppo sarà pertanto resa pubblica nel primo Consiglio Comunale utile”.
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