Il mio canto pieno di orgoglio verso la mia terra. Il canto del riscatto, della bellezza, della grandezza del Sud contro le vili parole di disprezzo di chi non sa che parla di una terra nobile e divina.
Nata dalla Sicilia
Sono nata qua
dove il sole strazia la terra
e le anime si inaridiscono
tutte in fila
coi bidoni e le bottiglie
e la sete nelle gole.
Sono nata dove il potere
ha ammazzato grandi figli
assassinato la coscienza
straziato la storia.
E la storia entra negli occhi
dal fuoco antichissimo
che arde ed esplode
e contende la luce alle stelle.
Sono nata qua
dove ancora riecheggia
l’urlo del gigante
il gigante con un occhio
ingannato dal Laerzìade
prima che approdasse il troiano
e le navi greche e fenicie
baciassero le coste,
laddove il tiranno
ascoltava
il dolore degli schiavi.
Sono nata
dove tutti vollero nascere
e innalzarono colonne
perché il cielo non li obliasse,
prima che popoli d’ogni lingua
piantassero vessilli e bandiere.
Qua dove sono gli ulivi eterni
e le zagare sospese nel vento
e lo scirocco
che piega gli occhi
e affanna il respiro.
Qua dove non si deve piangere
perché qua
è dove
non si muore mai.
Dove c’è l’archè
il principio
la chiave e gli elementi fecondi.
Perché qua è dove
ogni sera
scendono Dio
e gli angeli
a inebriarsi il cuore
davanti al mare.
(In “Icaro”, Ibiskos Editrice Risolo, 2011)
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