Un presepe di sale per il Natale di Racalmuto. Statue bianche come la neve davanti la chiesa della Matrice, per l’evento più atteso dell’anno. E’ il regalo di Santa Barbara e della miniera Italkali di Racalmuto per la piazza del paese che, nonostante la grave crisi economica, non si farà mancare luci e luminarie, stelle e albero di Natale. La buona notizia arriva da laggiù, dallo stabilimento di salgemma dove stamattina si è svolta la celebrazione in onore della patrona dei minatori. Una messa semplice ma partecipata che si è svolta nel capannone dove il sale di Racalmuto viene raffinato e poi insaccato. Sacchi di sale per l’altare dove ha celebrato messa l’arciprete Don Diego Martorana.
C’erano innanzitutto i lavoratori con le loro famiglie. Sono stati loro ieri sera a spostare solo per oggi la piccola statua di Santa Barbara che tutto l’anno se ne sta al buio, in una nicchia all’ingresso della galleria.
Alla celebrazione c’erano anche le autorità: i tre commissari straordinari del Comune di Racalmuto, Emilio Saverio Buda, Enrico Galeani e Filippo Romano e il sindaco di Milena Salvatore Vitellaro. A fare gli onori di casa Gigi Scibetta, direttore dello Stabilimento di Racalmuto. Presente anche il dirigente dell’Istituto Comprensivo “Gen. Macaluso” Rosa Pia Raimondi e i carabinieri.
L’arciprete Martorana ha parlato dell’importanza che ha sempre avuto questa giornata per la comunità e soprattutto nel passato, quando anche le miniere di zolfo erano attive. “Ricordo ancora il volto dei poveri zolfatari e quello delle loro famiglie – dice Padre Martorana, che ha iniziato la sua missione oltre cinquant’anni fa accanto all’arciprete Giovanni Casuccio. Oggi è tutto diverso e anzi dobbiamo ringraziare l’Italkali che resta una grande realtà economica per questo territorio”. E già, l’Italkali, il regno del sale dell’avvocato Francesco Morgante che ancora da Palermo controlla e fa crescere sempre di più. Dalla miniera di Racalmuto, per esempio, a breve arriveranno nuovi prodotti. E non solo il sale da cucina, il sale alimentare per le grandi industrie d’Europa o la kainite e il sale industriale. “L’Italkali sta investendo molto su Racalmuto – dice Gigi Scibetta, direttore dello Stabilimento – per cui tutti assieme dobbiamo aumentare gli sforzi per rendere sempre di più e meglio”. Il sale dunque al centro di tutto, come in quel libro, “Il sale della terra” di Josef Wittlin pubblicato da Bompiani nel ’39 o nel recente taccuino di intuizioni di Francoise Hèritier dal titolo “Il sale della vita“.
Passata la piccola festa di Santa Barbara, da domani nuovamente a lavoro, di giorno e di notte, per estrarre l’oro bianco simbolo di Racalmuto, da sempre “paese del sale”. E di sale si colorerà il Natale di Regalpetra, pronto ad accogliere il sostegno dei cittadini per le luci del corso dove passeggia Sciascia. Anche i Commissari contribuiranno, pronti a dare una mano a chi vuole impegnarsi per la comunità senza sé e senza ma. Non un euro dalle povere casse del Comune che per fortuna si è salvato, almeno per ora, dal dissesto finanziario. Poco importa, l’importante è fare ed avere anche qui l’atmosfera di luci e colori che sono ovunque. Tra le iniziative in programma anche quelle realizzate dal Circolo Unione: una mostra di paramenti sacri e diversi appuntamenti ancora da definire. Le luci, il presepe di sale e l’albero alla piazzetta. E non solo, perché quest’anno l’albero natalizio ci sarà anche al Palazzo di Città. Piccoli simboli, senz’altro, utili però a trasmettere entusiasmo tra i cittadini.
Salvatore Picone
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